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COVID-19

Trentino, sospesi oltre 150 sanitari no vax

di Redazione Roma

A inizio settembre l’Ordine delle professioni infermieristiche della Provincia di Trento ha sospeso, come previsto dalla normativa, un centinaio di infermieri non vaccinati. E, di conseguenza, si è aggravato un quadro già drammatico. Il Nursing Up: Le dotazioni del personale infermieristico sono ridotte al minimo. E non riguarda solo le Rsa e le Case di riposo ma anche le strutture dell’Asl.

Sanitari no vax sospesi, in Trentino è allarme carenza infermieri

Le sospensioni dei sanitari no vax stanno portando ad una forte carenza di infermieri in Trentino.

Le residenze sanitarie sono costrette a guardare fuori dall’Italia (dall’Est Europa al Sudamerica) per reclutare infermieri. I professionisti sanitari, infatti, sono diventati una risorsa preziosa, una sorta di oasi nel deserto. In una parola: introvabili. E la sospensione dei sanitari per inadempimento vaccinale induce numerose strutture a rivolgersi ad altri Paesi.

Il Trentino, in questo senso, è tra le regioni italiane più attive nella ricerca oltreconfine. Il coordinatore di Nursing Up Trento, Cesare Hoffer, etichetta queste iniziative come (spesso) utopiche. Si parla di risorse dai Paesi dell’Est – motiva – ma in realtà non ci sono e anche tali professionisti preferiscono rivolgersi al altri Paesi europei poiché vengono valorizzati maggiormente. Si parla, ad esempio, di Svizzera.

In ogni caso, nelle ultime settimane l’Opi Trento ha sospeso 125 professionisti sanitari. Nei giorni scorsi circa una trentina di provvedimenti sono stati revocati e le nuove sospensioni in concreto restano un centinaio. D’altronde la legge lascia ben poco margine a qualsivoglia interpretazione in materia: il Dl n. 24 del 24 marzo 2022 – “Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da Covid-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza” – ha prolungato al 31 dicembre l’obbligo vaccinale anti Covid per i sanitari.

Resta il nodo, però, di chi ha preso il Covid. In merito alle sospensioni, il presidente dell’Opi Trento, Daniel Pedrotti, spiega: Delle nuove sospensioni una cinquantina sono colleghi che lavorano in azienda sanitaria, qualche professionista nelle residenze sanitarie assistenziali, una parte che opera all’interno di strutture private oppure come liberi professionisti e infine anche alcuni infermieri pensionati.

Un tema sollevato più volte anche dal Nursing Up. E non riguarda solo le Rsa e le Case di riposo, ma anche le strutture dell’azienda sanitaria, riprende Hoffer, secondo cui il problema dell’alto numero di infermieri sospesi perché hanno deciso di non vaccinarsi si innesta con quello causato dalla carenza cronica di personale infermieristico in Trentino. E la Provincia non ha messo in atto alcuna politica di attrattività.

Quindi il coordinatore di Nursing Up Trento si esprime, più dettagliatamente, sull’argomento della fuga dei sanitari all’estero. Ci sono molti Paesi come la Germania, e in particolare nel nord Europa, come la Norvegia, che cercano professionisti sanitari e assumono i nostri. Quest’ultimi, infatti, preferiscono lavorare fuori dall’Italia così da guadagnare mille euro in più ed essere maggiormente valorizzati. E in merito alla carenza di infermieri, Hoffer conclude così: In tutto qui mancano tra i 300 e i 400 operatori, sia nelle strutture pubbliche sia in quelle private, non trascurando il fatto che l’agenda politica non ha parlato di sanità.

Giornalista

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