Nurse24.it
scopri il programma della pediatric masterclass

Wound Care

Asl3 Liguria eccellenza nella cura delle lesioni cutanee

di Sandra Ausili

Personale infermieristico altamente specializzato e un'organizzazione in grado di offrire al paziente tutte le possibilità di cura garantendo percorsi di assistenza personalizzata e di qualità, dalla prevenzione al trattamento. Sono i fattori che hanno portato Asl3 Liguria ad ottenere (prima in Italia) la certificazione ISO 9001:2015 (RINA) del percorso Rete Wound Care dedicato alla vulnologia.

Prima in Italia a ottenere la certificazione del percorso Rete Wound Care

L'équipe infermieristica gestita da Marco Marchelli, infermiere responsabile gestione e organizzazione processi assistenziali Vulnologia e Rete in Wound Care Asl3.

Con 4.410 consulenze erogate nel 2022 (10% in più rispetto all’anno precedente) – sia per pazienti ospedalizzati, sia per assistiti a domicilio – la Asl3 di Genova è stata la prima in Italia a fregiarsi del prestigioso titolo riservato alle eccellenze nella cura delle lesioni cutanee.

Continuando con un po' di numeri, sono 314 i pazienti fragili presi in carico attraverso la vulnologia di prossimità, che prevede attività infermieristica specialistica e multidisciplinare a domicilio, garantendogli assistenza vulnologica nel suo ambiente di vita, in stretta collaborazione con le cure domiciliari.

Ad implementare percorsi di assistenza e soddisfare al meglio le necessità di tutti i pazienti, spiega Luigi Carlo Bottaro, direttore generale Asl3, è l’équipe composta da 15 tra infermieri ed operatori socio sanitari - che operano quotidianamente in multidisciplinarietà insieme a diverse specialità mediche e chirurgiche, come Chirurgia plastica, Diabetologia, Chirurgia vascolare e Chirurgia generale - dei quali vanno sottolineate la grande preparazione, la sensibilità e la capacità, fattori che hanno permesso di raggiungere questo importante risultato ottenuto dalla nostra grande azienda.

L’équipe, coordinata da Marco Marchelli, infermiere responsabile gestione e organizzazione processi assistenziali Vulnologia e “Rete in wound care” Asl3, dà corpo a una struttura che svolge la propria attività di cure infermieristiche specialistiche su un territorio che comprende quaranta comuni.

Tra le lesioni che trattiamo più frequentemente – spiega Marchelli - ci sono le lesioni da decubito, quelle da piede diabetico, lesioni venose e arteriose agli arti inferiori. Il cardine dell’organizzazione è il Gruppo operativo, composto da infermieri specialisti ed esperti, con competenze avanzate in materia di prevenzione e trattamento delle lesioni cutanee.

Nel 2022 - continua Marchelli - la responsabile del processo Qualità e Accreditamento della nostra Asl, Lorena Ricci, con il Dirigente delle Professioni Sanitarie, Carmelo Gagliano, ci hanno proposto di portare in certificazione ISO 9001:2015 la Rete Wound Care, per dare risalto ad una parte importantissima della professione infermieristica, quella della continuità assistenziale intesa come “presa in carico del paziente”. I presupposti per riuscire ad ottenere la certificazione di questo percorso c’erano tutti, i dati che quotidianamente raccoglievamo con l’osservatorio lesioni, il relativo monitoraggio e la valutazione dell’erogazione dei servizi nonché la condivisione del lavoro in team, erano già in nostro possesso.

E se le premesse guardavano già in questa direzione, la difficoltà forse potrebbe essere, ad oggi, il mantenimento della certificazione che promuove un nuovo modo di lavorare favorendo lo sviluppo delle competenze dei professionisti che operano nel percorso, aggiunge Marchelli.

Il futuro ci porterà sicuramente a promuovere un modello professionale di lavoro basato sul miglioramento continuo, con la crescita delle competenze tecniche, delle competenze professionali e relazionali, migliorando sempre di più il rapporto con l’utente interno ed esterno ottimizzando l’impiego delle risorse e i tempi necessari per la realizzazione delle attività.

Un’attività, quella della Vulnologia Asl3, che non si è interrotta nemmeno durante l’emergenza pandemica: oltre a mantenere l’attività di consulenza in presenza per pazienti a domicilio, degenti negli ospedali e per i pazienti presi in carico tramite la rete in wound care, il servizio ha implementato la consulenza e richiesta di medicazione specialistica vulnologica online, attuata tramite l’osservatorio lesioni cutanee o con videochiamata dal domicilio dell’utente.

Il Dott. Giuseppe Perniciaro, responsabile clinico del Centro Vulnologico, direttore della SC Chirurgia plastica e Centro grandi ustionati Asl3 definisce il Centro di Assistenza Vulnologica di terzo livello (Cav), coordinato da Deborah Cesura Granara, come un ottimo esempio di collaborazione tra professionalità di diverso livello e competenze.

Obiettivi per il futuro: certificare anche le competenze degli infermieri 

La certificazione ottenuta da Asl3 mette in evidenza il principio della domiciliarizzazione del paziente fortemente sostenuto dagli indirizzi sanitari di questa Regione – ha aggiunto l'assessore alla Sanità di Regione Liguria, Angelo Gratarola - inoltre mette in risalto il grande valore e ruolo dell'infermiere nel sistema sanitario garantendo professionalità e capillarità sul territorio.

Ad essere certificato è stato il percorso "Rete Wound Care” dedicato alla vulnologia, ma cuore pulsante di tutta la rete sono appunto proprio gli infermieri specialisti ed esperti e davanti all'ipotesi della necessità di procedere anche alla certificazione delle competenze dei professionisti Marchelli non ha dubbi: sarà il nostro prossimo obiettivo e siamo consapevoli che sarà un percorso lungo e sicuramente difficile ma non impossibile.

Questo ci porterà ad un accrescimento personale e professionale - ribadisce -, ad una maggiore responsabilità clinica dato che l’infermiere che opera nel setting del wound care è un professionista in grado di pianificare il proprio lavoro, tenendo sempre presente gli obiettivi prefissati nell’ottica di un’assistenza personalizzata e in grado di revisionarli ogniqualvolta si ritiene opportuno farlo avendo come unico obiettivo la presa in carico del paziente.

Accedi al dossier wound care