Nurse24.it

Wound Care

Captazione batterica gold standard in pediatria

di Sandra Ausili

Assenza di resistenze batteriche, versatilità e nessun limite temporale di utilizzo. Sono i principali vantaggi della medicazione a captazione batterica, fulcro del simposio che Essity ha organizzato in occasione del XVII Congresso nazionale AIUC. Durante il simposio - dal titolo "La captazione batterica: gold standard nella gestione di lesioni complesse in pazienti sempre più fragili. Dall’esperienza nei casi difficili all’uso nella pratica quotidiana" - ne sono stati approfonditi meccanismo d'azione, portata innovativa e versatilità nel trattamento di soggetti delicati come i bambini, sia in termini assistenziali che di efficientamento delle risorse. Focus ulteriore, poi, è stato dedicato all’interazione con la telemedicina per la presa in carico territoriale.

Dall’esperienza nei casi difficili all’uso nella pratica quotidiana

Essity è stata tra i protagonisti del XVII Congresso nazionale dell'Associazione Italiana Ulcere Cutanee (AIUC), tenutosi a Torino dall'11 al 14 ottobre 2023.

Con il suo simposio sulle medicazioni a captazione batterica - che sfruttano le interazioni idrofobiche per legare irreversibilmente alla superficie della medicazione batteri e funghi, eliminandoli ad ogni cambio - ha contribuito in maniera importante ai lavori congressuali, importante momento di verifica per quanto concerne la messa a punto delle conoscenze in tema di ricerca, fisiopatologia, diagnostica e trattamento delle lesioni cutanee.

Moderato dal Dr. A. Bellingeri, il simposio Essity ha visto alternarsi gli interventi del Dott. B. Nicolosi, delle Dott.sse S. Imbrò e F. Pasquali e del Prof. G. Ciprandi.

Tecnologia DACC, Ciprandi: versatilità ed efficacia tremila casi dopo

La portata innovativa e la versatilità nel trattamento di soggetti delicati come i bambini di questa tecnologia risiedono principalmente nell'essere un prodotto scevro da qualsiasi tipo di complicanza, come allergie o intolleranze, spiega il Prof. Guido Ciprandi, Direttore dell'Unità Chirurgica di Cura delle Lesioni Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

Costituita da un supporto in tessuto trattato con un derivato degli acidi grassi (DACC - Dialchilcarbamoilcloruro) che lo rendono idrofobico, la medicazione a captazione batterica viene applicata direttamente sul letto della ferita e mediante l’interazione idrofobica, processo per cui le molecole non polari vengono eliminate dalle superfici di contatto – continua Ciprandi -, è in grado di captare e intrappolare i batteri presenti normalmente sulla cute o sul fondo delle lesioni. In questo modo i patogeni vengono rimossi ad ogni cambio insieme alla medicazione stessa.

L’innovazione tecnologica della medicazione a captazione batterica rappresenta un’arma molto performante, che usata con consapevolezza consente l’efficientamento delle risorse ed è fondamentale per la cura della quasi totalità delle situazioni complesse su qualsiasi tipo di paziente, inclusi i bambini a partire dai prematuri: Al Bambin Gesù usiamo questa metodica già nei prematuri – sottolinea Ciprandi - e non abbiamo mai avuto una problematica di allergia, intolleranza, eventi avversi o effetti collaterali.

Captazione batterica, Nicolosi: una medicazione amica del bambino

Non avendo sostanze che vengono rilasciate sul fondo, la medicazione a captazione batterica non espone il bambino e/o il neonato né a reazioni di tipo allergico, né a reazioni da parte dei batteri, intese come selezioni e resistenze. Biagio Nicolosi, infermiere esperto in Wound Care presso l'Ospedale pediatrico Meyer di Firenze, sottolinea come la Tecnologia in DACC sia davvero una strategia di trattamento trasversale per setting, eziologia ed età.

Non solo: quella a captazione batterica può definirsi una medicazione "amica del bambino" anche perché, spiega ancora Nicolosi, dal momento in cui gestisce l'infezione, controlla anche la risposta infiammatoria. Questo, insieme alle sue caratteristiche di atraumaticità, incide in maniera significativa anche sulla riduzione del dolore.

La vulnologia bedside con la telemedicina e le sue applicazioni

Non solo pediatria, però. Disponibile in diversi formati e misure per trattare in tutta facilità e sicurezza qualsiasi tipo di lesione - superficiale o profonda, essudante o necrotica - la tecnologia a captazione batterica è utilizzabile su qualsiasi tipo di paziente. Lo sa bene la Dott.ssa Francesca Pasquali, Dirigente Medico di Chirurgia Generale presso Asl Alessandria, ideatrice del progetto "vulnologia bedside", nato in piena emergenza pandemica con l'obiettivo di non lasciare sole le persone portatrici di lesioni.

Se dalla pandemia da Covid-19 è arrivato qualcosa di buono, è stata la spinta all’innovazione tecnologica: grazie all'aiuto delle tecnologie biomediche, spiega Pasquali, abbiamo avuto grandi chance di cambiamento: a partire dal primo monitor altamente sofisticato per poter entrare al domicilio del paziente, fino ai monitor dedicati alle infermiere vulnologhe dell'Asl, per arrivare poi alle tecnologie necessarie per il telemonitoraggio.

Grazie all'aiuto delle tecnologie biomediche, spiega Pasquali, abbiamo avuto grandi chance di cambiamento: a partire dal primo monitor altamente sofisticato per poter entrare al domicilio del paziente, fino ai monitor dedicati alle infermiere vulnologhe dell'Asl, per arrivare poi alle tecnologie necessarie per il telemonitoraggio.

Da un lato, un device all in one che permette di effettuare una televisita avanzata. Dall'altro, un'App che permette ai professionisti di fotografare, misurare e documentare le lesioni usando semplicemente uno smartphone. Il tutto, secondo le norme dettate dal Garante della privacy.

I feedback registrati dall'uso di televisite, teleconsulti e telemonitoraggi, sia da parte dei pazienti sia dei professionisti? Diminuzione dei tempi d'attesa, del costo sociale e del senso di isolamento dal lato dei pazienti e dei caregiver. Grande interattività e importanti occasioni di confronto e condivisione dal lato dei professionisti.