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Genova: mancano 300 infermieri all’ospedale San Martino

di Redazione Roma

La pandemia, i no vax e l’insufficienza cronica di professionisti sanitari stanno rischiando di piegare il più grande ospedale della Liguria. Tra reparti unificati e nuove sale operatorie in standby, la situazione è delicata. Il direttore generale del San Martino, Giuffrida: Rischiamo di non potere assicurare la degenza.

Mancano 300 infermieri, in ginocchio il più grande ospedale della Liguria

Un po’ come una palla di neve, che a forza di rotolare diventa gigante, così il personale sanitario no vax, con la propria condotta, rischia di mettere in serio pericolo il lavoro nell’ospedale San Martino di Genova, il più grande della Liguria. Tanto che negli ultimi giorni nella struttura hanno preso il via gli accorpamenti dei reparti. Si soffre, in particolare modo, la mancanza di infermieri. Secondo il direttore generale del “San Martino”, Salvatore Giuffrida, all’appello sono assenti circa 300 professionisti sanitari. Assenze dovute a carenze pregresse – registrate ancor prima della pandemia – ma, allo stato attuale, soprattutto legate agli infermieri no vax sospesi e a chi (sempre perché non immunizzato) è stato destinato ad altre mansioni.

Ed ecco che, come riporta Repubblica nell’edizione locale, per evitare clamorose chiusure, nonché posti letto tagliati, è stato inevitabile ricorrere agli accorpamenti: il reparto di urologia e quello di chirurgia dei trapianti sono stati uniti, mentre la chirurgia del trapianto di rene ha “traslocato” al piano di chirurgia vascolare. Ancora, nel reparto di ortopedia l’intento di aprire una seconda sala operatoria, perlomeno allo stato attuale, è rimandato: Il rischio è che non ci siano infermieri per assicurare la degenza, fermo restando l’importante disponibilità di medici e anestesisti che assicurerebbero il servizio, continua Giuffrida.

Una situazione che viene aggravata, appunto, dalle sospensioni (per legge) nei confronti dei professionisti sanitari che si rifiutano di vaccinarsi contro Covid-19. Con il trascorrere delle settimane il numero ha subìto un incremento e adesso l’ospedale San Martino conta 73 infermieri no vax sospesi senza stipendio, più 24 professionisti sanitari ricollocati in altri servizi poiché, per ragioni di salute, non possono ricevere i vaccini: nel complesso si tratta di 97 professionisti – un numero non di poco conto – indispensabili per l’attività quotidiana dell’ospedale.

E la questione preoccupa Giuffrida: Il problema organizzativo che mi devo porre – prosegue il direttore dell’ospedale genovese – non è chi ha diritto allo stipendio e chi non lo prende, ma come posso andare avanti con un numero ridotto di personale in una situazione che, di partenza, era già complicata. Quindi affronta un tema fin troppo spesso sottovalutato: I controlli sono stati molto impegnativi, hanno impegnato forze e tempo distolti da attività che dovrebbero essere più rilevanti.

L’auspicio è che nuove risorse professionali giungano quanto prima, anche perché l’ultimo bando, quello che sarebbe servito ad arginare le assenze dovute ai non vaccinati, ha avuto esito negativo. Nell’ambito di una fase di potenziale rilancio della sanità in seguito al periodo nero del Covid – nel momento in cui l’imperativo del governatore della Liguria, Giovanni Toti, è quello di abbattere le liste d’attesa e recuperare il terreno perduto entro giugno 2022 – l’assenza di personale qualificato nei reparti blocca, di fatto, un vero e proprio rilancio.

Giornalista
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