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Firmata proposta su reparti vietati ai sanitari no-vax

di Redazione Roma

Dopo l’infermiera che al policlinico San Martino di Genova ha rifiutato il vaccino, per poi risultare positiva, il Gruppo Pd ha depositato una pdl per le vaccinazioni degli operatori sanitari. L’opposizione sposa la linea del presidente della Regione, Toti: Chi lavora con i pazienti ha il dovere di immunizzarsi.

Vietare a personale sanitario no-vax i reparti con pazienti fragili

Chi rifiuta di vaccinarsi non avrà modo di accedere ai reparti ospedalieri con pazienti fragili: le opposizioni in consiglio regionale della Liguria – Pd, Lista Sansa, M5S, Linea Condivisa – hanno depositato il testo di una proposta di legge in Regione. Un’iniziativa che fa seguito alla volontà del presidente delle Regione, Giovanni Toti, deciso a perseguire un iter legislativo (meglio ancora se a livello nazionale, come auspica) per rendere obbligatoria la vaccinazione per il personale sanitario.

In accordo con Toti (chi lavora con i pazienti ha il dovere di immunizzarsi) il primario della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, entrambi contro il 15% del personale sanitario che, in Liguria, si è opposto al vaccino anti Covid. Così, dopo il caso dell’infermiera no vax risultata positiva proprio al policlinico San Martino – insieme a lei altri quattordici pazienti (ulteriori tre si sono positivizzati nell’arco delle ultime 24 ore) – i capigruppo dell’opposizione si sono fatti avanti con la proposta che riprende il modello di una normativa varata dalla Puglia, per prevenire e proteggere la salute di chi frequenta i luoghi di cura. Si tratta, di inibire l’accesso ai reparti degli istituti di cura agli operatori sanitari se non vaccinati.

A soppesare la fattibilità del percorso indicato dal presidente Toti c’è anche il professore di diritto costituzionale comparato all’Università di Genova, Lorenzo Cuocolo, secondo cui la Liguria potrebbe redigere una legge regionale sull’obbligo vaccinale per i sanitari, impostandola sulla linea organizzativa, ad esempio precludendo determinate mansioni ai non vaccinati. Per alzare la soglia di sicurezza delle strutture ospedaliere e dei reparti più a rischio.

Da parte loro, i capigruppo regionali Luca Garibaldi (Pd) Ferruccio Sansa (Lista Sansa) Fabio Tosi (M5S) e Gianni Pastorino (Linea Condivisa) – che si sono fatti avanti con la pdl per la vaccinazione degli operatori sanitari, sottoscritta da tutta l’opposizione – contestano: La campagna di vaccinazione in Liguria fa acqua ovunque, con una condizione drammatica per tempi e somministrazioni, carenze di personale nonché di tipo organizzativo. Si tratta di una proposta che, speriamo, venga dibattuta nel più breve tempo possibile, così da dedicarci al problema ancora più impellente: un piano di vaccinazione regionale che funzioni.

L’opposizione preme sul fatto che le Regioni possono intervenire in merito all’organizzazione sanitaria, non permettendo l’accesso al personale non vaccinati all’interno dei reparti più esposti, a contatto con i pazienti. La Puglia ha già una normativa che prende il là da questo assunto.

Come già anticipato, l’iniziativa dell’opposizione arriva dopo che, la scorsa settimana, un cluster di contagio da Covid è stato individuato presso il policlinico San Martino, al primo piano del padiglione Maragliano. A comunicarlo la Direzione sanitaria, informando che, tra i positivi al tampone, c’era un’infermiera che si era opposta alla vaccinazione. Appresa la notizia, il presidente della Regione dichiarava: Sentire di personale altamente specializzato che rischia di infettare un reparto, è qualcosa che lascia sgomenti. Il Governo dovrebbe prendersene carico.

A difesa della libertà di scelta dei lavoratori i sindacati Cgil, Cisl e Uil, Fials e Nursind, che lo scorso gennaio avevano lanciato un appello affinché il personale sanitario tutto si vaccinasse il più possibile. Ricorrere all’obbligo è sempre un po’ una disfatta della ragione – le parole di Giuseppe Carbone, segretario generale del sindacato Fials – una possibile soluzione sarebbe quella di un mix di promozione e moral suasion. Ciononostante, Carbone valuta opportuno come richiesto più volte al Ministro della Salute Roberto Speranza, che i sindacati vengano coinvolti nell’iter di sensibilizzazione alla vaccinazione, soprattutto per gli stessi operatori. Non a caso sindacati e ordini professionali sono associati nell’appello pro vaccino.

Giornalista

Commenti (1)

Katia Pedrolli

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4 commenti

Vaccino

#1

Il vaccino serve per proteggere noi e gli altri! Perché rischiare di prendersi qualcosa di grave o passarla alle persone che stanno male?
Io mi sono vaccinata per me e non rischiare di portare la malattia a mio padre ammalato.
Poi per un motivo...per viaggiare! Io non sono ipocrita...voglio viaggiare! Fra poco chiederanno di essere vaccinato...