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COVID-19

Prato: infermieri allo stremo, anche le Rsa in crisi

di Redazione Roma

La Cisl Fp lancia l’allarme: La situazione sanitaria è critica: poco personale e prossimo all’esaurimento, soprattutto nelle Rsa. La carenza degli infermieri è peggiorata dall’inevitabile sospensione dei no vax, col rischio della contrazione dei servizi. Chiediamo alla Regione di adottare strategie responsabili.

Carenza infermieri, Cisl Fp: vicini al collasso in Asl Toscana centro

Allarme Cisl Fp su carenza infermieri: si rischia la contrazione dei servizi tra Firenze e Prato

È sempre più a tinte fosche il quadro del Covid a Prato, dove criticità è la parola all’ordine del giorno e gli operatori sanitari faticano (non poco) a reggere il nuovo incremento di casi. E le Rsa non sono escluse. Già da mesi segnaliamo la carenza di infermieri nell’Asl Toscana Centro.

I nostri ripetuti appelli non hanno ricevuto alcuna risposta, è il grido d’allarme lanciato dalla Funzione pubblica della Cisl di Firenze e Prato attraverso i suoi portavoce Nicola Burzio, segretario generale, Andrea Ferrini, segretario alla sanità e Massimo Cataldo, coordinatore Cisl Fp Asl Toscana Centro.

Una situazione, quella della carenza di personale sanitario, che i tre definiscono vicina al collasso, già critica da tempo. E il blocco delle assunzioni, dettato dalla Regione, la complica maggiormente. Quindi viene portato un esempio pratico: A fronte di un fabbisogno di operatori sanitari pari a 137 unità, la Regione sembra abbia dato il placet a 50 assunzioni e ci risulta che di queste la metà sia costituito da personale che già opera presso l’Asl Toscana Centro con contratti di altro tipo. Sostanzialmente, le nuove assunzioni non esistono.

Il riferimento è alle due delibere, una sottoscritta il 14 luglio, l’altra il 18 agosto, mediante le quali il direttore generale dell’Asl Toscana Centro, Paolo Morello Marchese – richiamando il dl Covid – di assumere 137 operatori sanitari al fine di mantenere adeguati livelli di assistenza.

Incalzano i rappresentanti sindacali: Ci risulta che per fronteggiare i focolai nelle residenze sanitarie, dovrà essere impiegato il personale Asl per sopperire ai contagi dei lavoratori delle strutture e per fare questo, stante la cronica carenza di personale, temiamo possano essere chiusi alcuni servizi. Ad oggi questo rischio c’è per Prato e Firenze, dove sono già presenti due focolai in altrettante Rsa.

Insomma, seppur siano previste forme di incentivazione salariale, non si può non considerare due aspetti: gli stessi operatori sanitari sono già particolarmente impegnati (all’interno dei reparti Covid o negli hub vaccinali, solo a titolo di esempio) e con le sospensioni degli infermieri no vax – dovute alla mancata osservazione dell’obbligo vaccinale previsto dall’art. 4 del decreto-legge n. 44/2021, convertito in legge n. 76/202 – inevitabilmente, il carico di lavoro destinato al restante personale aumenta a dismisura.

I sindacalisti della Cisl Fp chiedono dunque alla Regione Toscana di adottare strategie responsabili che non gravino sempre sulla testa dei lavoratori. È giunto il momento di investire seriamente in risorse umane per fare andare avanti la sanità. Concludendo: Rammentiamo che oltre al Covid esistono altre criticità di salute, rilevanti, che rischiano di essere poste in secondo piano. A discapito degli utenti.

Giornalista

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