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Nocera Inferiore, aggredita infermiera in Ps pediatrico

di Monica Vaccaretti

Un’infermiera del Pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Umbero I di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, è stata vittima di aggressione fisica durante il suo turno di servizio, riportando lesioni curabili con otto giorni di prognosi e subendo un profondo stato di paura. Le continue aggressioni ad operatori sanitari sono ormai un allarme sociale che mette a rischio la sicurezza del personale sul luogo del lavoro, ha ammonito il segretario provinciale della Fials, Carlo Lopopolo, all'indomani dell'aggressione.

Aggressioni agli infermieri, Fials: fermate questo massacro

ps umberto I salerno

Pronto Soccorso dell'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore

La professionista, in turno presso il pronto soccorso pediatrico, stava concludendo una visita in ambulatorio insieme al medico. Era in corso la valutazione di una bambina, che era stata accompagnata dalla mamma per uno stato febbrile, probabilmente dovuto all'influenza.

Sentendo bussare ripetutamente, appena le è stato possibile l'infermiera si è avvicinata alla porta con l'intenzione di spiegare al papà, che insisteva nel voler entrare per raggiungere i suoi familiari, che il controllo era finito. La porta, aperta con violenza dal padre, l'ha colpita al volto facendola cadere, cagionandole escoriazioni diffuse ed un trauma alla caviglia, che già aveva subito un recente intervento chirurgico per un pregresso problema di salute. All'infermiera, che era tornata al lavoro da pochi giorni, sono stati disposti otto giorni di prognosi.

Fermate questo massacro, esorta Lopopolo ricordando che la richiesta, più volte sollecitata, di allestire un posto di polizia è rimasta inascoltata. È necessario garantire un ambiente di lavoro sicuro e adeguato in modo da poter fornire le prestazioni sanitarie necessarie senza mettere a rischio la vita e l'incolumità degli operatori.

Il segretario provinciale della Fials ha inoltre chiesto che l'attività di pronto soccorso pediatrico all'Umberto I non venga effettuata negli stessi locali del reparto dedicato ai bambini perché, come riferiscono medici ed infermieri, questo provoca un anomalo affollamento di pazienti e familiari che si vanno ad aggiungere ai bambini già ricoverati.

Risulta inoltre che l'attività di pronto soccorso, tra l'altro non riconosciuta in nessun atto aziendale, dovrebbe essere svolta al piano terra del nosocomio, dove è presente una stanza predisposta anche per gli interventi di emergenza ma che da un anno resta inspiegabilmente chiusa.

Oltre alle aggressioni al personale, per contrastare le quali servono urgenti misure di tutela e sicurezza, il segretario provinciale della Fials sottolinea che all'Umberto I permane la criticità della carenza di organico così che l'ospedale non riesce più a far fronte alle enormi richieste di prestazioni. Il pronto soccorso è intasato e i pazienti sono costretti ad attendere ore per essere assistiti, anche per la mancanza di barelle. Spesso vengono ricoverati in letti disposti nei corridoi dei diversi reparti, denuncia Lopopolo, sollecitando ad intervenire tempestivamente per risolvere la situazione così da garantire ai cittadini il diritto alla salute.

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