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elezioni politiche

Perché la sconfitta dei partiti riguarda tutti

di Giada Martemucci

Sergio Mattarella è stato rieletto Presidente della Repubblica. Una donna non riesce a convincere i partiti e i leader non riescono a guidare nemmeno il consenso sul web. Ma a chi rivolgeremo le nostre richieste mentre la politica è in crisi?

La morte del cigno

Il Parlamento è spaccato e a rispondere di questa crisi ci pensa Sergio Mattarella, Se serve ci sono aveva dichiarato l’ex e nuovo Presidente della Repubblica. Se serve, un uomo delle Istituzioni, un uomo che capisce l’urgenza dei nostri tempi e la profondità della crisi, risponde. Risponde mettendo da parte le esigenze personali, i piani familiari. Risponde, ma a chi?

Sergio Mattarella ha risposto a noi, i cittadini. Ha risposto in un modo che la politica ha dimenticato. L’illusione della vicinanza ai palazzi, data dai tweet, dai post, dalle dirette, si rompe tra i passi del Transatlantico e nel vuoto di una scheda bianca. I nomi, Una Donna, i vari Berlusconi, Casini, Di Matteo, hanno subíto il processo del consenso ben prima di arrivare al Palazzo ma il caos dei click ha solo contribuito a smascherare il vuoto ideale e istituzionale che riempie il nostro Parlamento.

Ma dobbiamo dirla tutta, non è una novità, qualcuno dice che questo momento storico non sia altro che la morte del cigno ma è un fatto che l’agonia del povero animale dura da troppo e sì, sarebbe giunto il tempo di porre fine alle sue sofferenze. Il tempo è giunto ma nessuno ha abbastanza voce da decretarne la morte, al contrario si cerca in ogni modo di tenerlo in vita, prima con la chiamata alle armi rivolta a Mario Draghi, il Super Mario del what ever it takes e poi, sabato 29 gennaio con la richiesta di aiuto al Presidente uscente Mattarella di nuovo al Quirinale.

Le sentenze, ampiamente condivise a mezzo stampa, in questo caso non cambiano la storia. Al contrario, la rallentano. Chi è che subisce la conseguenza diretta dello stallo della politica se non noi, i cittadini di questa Repubblica? A chi potremmo con sicurezza e a gran voce rivolgere le nostre richieste sapendo che la macchina funziona?

La risposta è a nessuno, non a una donna, non a un uomo. Come possiamo pensare che un Parlamento che non è riuscito a superare le bandiere di partito, dei partiti senza guida, dei leader senza ideale, possano non solo rispondere ma prendere seriamente in carico le nostre richieste?

E a dimostrarlo ci ha pensato il decorso eterno per la revisione del Ccnl nazionale Sanità che, come gli amori di Venditti, fa un giro immenso per poi tornare esattamente come prima, l’erogazione dell’indennità specifica infermieristica, la stabilizzazione dei precari Covid.

Consapevolezza, informazione e partecipazione

Dopo due anni di pandemia, dopo due anni di emergenza, l’Italia del andrà tutto bene sabato 29 gennaio 2022 è entrata a suon di schede bianche nella sua vera emergenza.

Ma c’è una strada, c’è un piano ed è quello della consapevolezza, dell’informazione e della partecipazione. La consapevolezza più che mai stringente per i cittadini al momento del voto. L’informazione, perché la storia non può ripetersi troppo a lungo e solo conoscendola profondamente la si può riconoscere. La partecipazione, che sia in piazza, con un sindacato o nel piccolo del proprio nucleo di colleghi e amici, tutto purché non sia indifferenza e rassegnazione.

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