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Anticoagulanti orali: TAO, antiaggreganti e NAO

di Chiara Vannini

Tra le tipologie di farmaci anticoagulanti orali si collocano gli antiaggreganti, i farmaci TAO (terapia anticoagulante orale) e i nuovi anticoagulanti orali (NAO). Ricordiamo che la terapia anticoagulante può essere somministrata anche per via sottocutanea o per via endovenosa

Farmaci antiaggreganti

Hanno il compito di rendere il sangue più fluido impedendo alle piastrine di aggregarsi e quindi di provocare la formazione di coaguli.

I più utilizzati sono l'acido acetilsalicilico (aspirina) e la ticlopidina.

I farmaci antiaggreganti sono molto efficaci nel curare e prevenire le trombosi delle arterie a seguito di infarto del miocardio, ictus cerebrale, arteriopatie periferiche e quindi comunemente prescritti dopo un infarto del miocardio, in presenza di angina pectoris, dopo un intervento di bypass aorto-coronarico, dopo un TIA o un ictus cerebrale ischemico, in presenza di FA e frequentemente, nei pazienti anziani con fattori di rischio aterotrombotico (fumo, sedentarietà, diabete, ipertensione).

Terapia anticoagulante orale (TAO)

I farmaci TAO sono un insieme di farmaci in grado di modificare la capacità di coagulare del sangue, riducendo il rischio della formazione di trombi in pazienti che, per la loro patologia, vanno incontro a questo rischio.

La loro azione è basata sull'interferenza con l'attivazione dei fattori della coagulazione, necessari per la formazione di un coagulo che per essere attivi hanno bisogno della vitamina K. Gli anticoagulanti orali inibiscono l'azione di questa vitamina e quindi, indirettamente, rendono il sangue meno coagulabile. Agiscono sulla sintesi dei fattori della coagulazione, in particolare: II, VII, IX, X.

Gli anticoagulanti orali, comunemente Coumadin (warfarin) e Sintrom (acenocumarolo), detti anche decumarolici, devono essere assunti quotidianamente, una volta al giorno, e possibilmente alla stessa ora.

Inoltre, poiché la dose di anticoagulanti necessaria è molto variabile tra i diversi individui, è necessario misurare regolarmente il tempo di coagulazione attraverso un esame ematico, l'INR (International Normalized Ratio o tempo di protrombina), per essere certi che il trattamento sia condotto in maniera efficace, sicura e al giusto dosaggio. Più è alto il valore dell'INR e maggiore è la fluidità del sangue.

Il valore normale fisiologico dell'INR in un soggetto sano è tra 0,8 e 1,2 (il valore può differire leggermente da un laboratorio analisi all'altro).

A seconda della patologia, si hanno range terapeutici differenti. Ad esempio, in un paziente in terapia anticoagulante per una fibrillazione atriale, il valore dovrà attestarsi tra 2 e 3. Nei pazienti portatori di valvole cardiache è invece di norma consigliato un valore tra 3 e 4.

I pazienti in TAO devono regolarmente sottoporsi ad esami ematici per il controllo del valore dell'INR, poiché questo deve essere all'occorrenza aggiustato affinché il sangue non diventi troppo liquido o troppo denso.

Il medico che segue il paziente imposta poi un piano terapeutico settimanale/mensile, che imposta giornalmente la quantità terapeutica adeguata da assumere (ad esempio 1/2 compressa, oppure 1/4, ecc.)

Nuovi anticoagulanti orali (NAO)

I nuovi anticoagulanti orali (NAO) sono una classe di farmaci indicati per la prevenzione dell'ictus, dell'embolia e della FA. Agiscono sul fattore X della cascata della coagulazione.

Le molecole attualmente in uso in Italia sono: rivaroxaban, apixaban e dabigatran.

I vantaggi, rispetto alla TAO, è che questi farmaci non richiedono il controllo del dosaggio con gli esami di laboratorio; inoltre la posologia è fissa e vi sono anche meno interazioni collaterali con altri farmaci e alimenti. Sono però controindicati in pazienti con valvole cardiache.

Terapia anticoagulante

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