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ilcor 2022

Aggiornamento delle evidenze sull'Advanced Life Support

di Giacomo Sebastiano Canova

È stato recentemente pubblicato sulla rivista Resuscitation il sesto sommario annuale delle raccomandazioni poste dall'International Liaison Committee on Resuscitation (ILCOR) rispetto alla rianimazione cardiopolmonare e alle cure cardiovascolari di emergenza. Questo importante aggiornamento è stato reso possibile dalle evidenze recentemente pubblicate in tema di supporto vitale avanzato (ALS – Advanced Life Support), le quali sono state esaminate dagli esperti scientifici della Task Force di ILCOR.

Gestione della temperatura dopo l’arresto cardiaco

È suggerito di prevenire attivamente la febbre mirando a una temperatura ≤37,5°C per i pazienti che rimangono in coma dopo il ROSC da arresto cardiaco (raccomandazione debole, evidenza con bassa certezza). Rimane incerto se le sottopopolazioni di pazienti con arresto cardiaco possano trarre beneficio dal targeting dell'ipotermia tra 32°C e 34°C.

I pazienti in coma con lieve ipotermia dopo il ROSC non devono essere riscaldati attivamente per raggiungere la normotermia (dichiarazione di buona pratica). Non è raccomandato l'uso di routine del raffreddamento preospedaliero con infusione rapida di grandi volumi di liquidi freddi per via endovenosa immediatamente dopo il ROSC (raccomandazione forte, evidenza di moderata certezza).

Sono suggerite tecniche di controllo della temperatura superficiale o endovascolare quando il controllo della temperatura viene utilizzato in pazienti in coma dopo ROSC (raccomandazione debole, evidenza con bassa certezza).

Quando viene utilizzato un dispositivo di raffreddamento, è suggerito di utilizzare un dispositivo di controllo della temperatura che includa un sistema di feedback basato sul monitoraggio continuo della temperatura per mantenere la temperatura target (dichiarazione di buona pratica).

È suggerita la prevenzione attiva della febbre per almeno 72 ore nei pazienti post-arresto cardiaco che rimangono in coma (dichiarazione di buona pratica).

Uso della POCUS come strumento diagnostico durante la rianimazione

Non è suggerito l'uso di routine della POCUS durante la rianimazione cardiopolmonare per diagnosticare cause reversibili di arresto cardiaco (raccomandazione debole, evidenza di certezza molto bassa).

È suggerito che se la POCUS può essere eseguita da personale esperto senza interrompere la rianimazione cardiopolmonare, può essere considerata come uno strumento diagnostico aggiuntivo quando è presente il sospetto clinico per una specifica causa reversibile (raccomandazione debole, evidenza di certezza molto bassa).

Qualsiasi utilizzo diagnostico della POCUS durante la rianimazione cardiopolmonare deve essere considerato attentamente e valutato rispetto ai rischi di interruzione delle compressioni toraciche e di interpretazione errata dei risultati ecografici (dichiarazione di buona pratica).

Uso di vasopressina e corticosteroidi durante l’arresto cardiaco

Non è suggerito l'uso della combinazione di vasopressina e corticosteroidi in aggiunta alla cura abituale per l’arresto cardiaco intraospedaliero dell’adulto a causa della scarsa fiducia nelle stime degli effetti per gli esiti critici (raccomandazione debole, evidenza di certezza da bassa a moderata).

Non è suggerito l'uso della combinazione di vasopressina e corticosteroidi in aggiunta alla cura abituale per l’arresto cardiaco extraospedaliero dell'adulto (raccomandazione debole, evidenza di certezza da molto bassa a bassa).

Angiografia coronarica dopo l’arresto cardiaco

Quando viene presa in considerazione l’angiografia coronarica per i pazienti post-arresto in coma senza sopraslivellamento del tratto ST, è suggerito che sia ragionevole un approccio precoce o ritardato per l'angiografia (raccomandazione debole, evidenza con bassa certezza).

È suggerita una angiografia coronarica precoce nei pazienti in coma post-arresto cardiaco con sopraslivellamento del tratto ST (dichiarazione di buona pratica).

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