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COVID-19

Tocilizumab non è efficace contro l’infezione da Sars-Cov-2

di Daniela Berardinelli

Il Tocilizumab non è efficace nella prevenzione di fattori di rischio come l’intubazione o la morte nei pazienti ospedalizzati con Covid-19. A dirlo è lo studio BACC (Boston Area Covid-19 Consortium): uno studio randomizzato controllato (RCT) realizzato sul farmaco, condotto in 7 ospedali di Boston, su 243 pazienti e pubblicato sul New England Journal of Medicine.

Covid-19, studio sull'efficacia del trattamento con Tocilizumab

Le evidenze sull’efficacia del farmaco Tocilizumab, disponibili fino ad oggi, derivano da studi non randomizzati e i risultati sono ancora parzialmente contradditori. La fisiopatologia correlata al peggioramento del quadro Covid, che si configura con un grave quadro di ipossiemia, sembra essere dovuta ad una severa risposta infiammatoria che mima una sindrome da rilascio di citochine.

In questa fase i pazienti manifestano un livello anormale di indici infiammatori, tra cui elevati livelli sierici di interleuchina-6, ferritina e proteina C reattiva. Alte concentrazioni di interleuchina-6 sono associate ad una maggiore probabilità di essere sottoposti a ventilazione meccanica e di morte. Tutti questi dati hanno condotto all’ipotesi che il blocco dei recettori dell’interleuchina-6 potessero a loro a volta interrompere l’importante cascata infiammatoria correlata.

Attualmente il blocco del recettore dell’interleuchina-6 non pare essere una strategia ottimale nel prevenire eventuali complicanze o aggravamenti del quadro Covid-19, sebbene questi dati siano in contrasto con quelli forniti da altri studi, però di evidenza minore. Nonostante questo studio non abbia comprovato l’efficacia del farmaco, ha però rivelato non essere causa di gravi effetti tossici collaterali.

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